La violazione del diritto di difesa qui è dimostrata nel procedimento di sfratto: pur avendo pagato un prezzo anticipato rispetto al prezzo ad equo canone, mi è stata negata ogni possibilità di difesa negando:
1) un avvocato per i poveri (patrocinio gratuito) non avendo nè reddito nè soldi
2) un avvocato d'ufficio
3) un avvocato d'ufficio a mio debito da pagare in futuro
4) il diritto di difendermi da solo.
Nel documento di risposta del Giudice Lolli Elisabetta (nota per essere dalla
parte degli inquilini come i sindacati di sinistra), si afferma in generale
che "la forma della domanda non � rituale" o risulto "non costituito", vale
a dire che non avendo un avvocato non posso difendermi, e d'atra parte
l'avvocato mi viene negato perchè "non dimostro di poter vincere la
causa" che sarebbe appunto quello che dovrebbe fare una avvocato.
E' evidente che si vuole privarmi di un luogo (casa) dove poter lavorare alla difesa dei diritti
costituzionali.
. Quando la polizia sarà venuta a prendermi con la
forza. si sarà realizzata nella sostanza una "deportazione" fatta per proteggere la mafia di
Scalfaro Oscar Luigi, non più presidente della Repubblica, il quale ha fatto un attentato alla Costituzione art.90
Costituzione, negando i diritti democratici agli italiani, che alla fine
sono diritti economici (soldi) e sociali (benessere): Scalfaro fu denunciato il 1 dicembre 1998
proprio al Giudice Lolli Nicoletta, la quale non ha considerato in niente
quello che io dicevo e dimostravo con documenti e memorie, sostenendo che
siccome non ero costituito (non avevo l'avvocato per farlo) le mie
dimostrazioni non erano "ritualmente proposte".
Il 5 maggio 1999 la "forza pubblica" governata da questa mafia di Scalfaro
entrerà nel monolocale di 18 mq di v.Marsilio da Padova 8/20, a Padova: mi
faro arrestare?
Per ultima cosa, si deve accertare che il procedimento di sfratto à
basto su una citazione nulla, vale a dire che la citazione non conteneva i
requisiti obbligatori previsti dal Codice di Procedura Civile, ed il giudice
Lolli Nicoletta doveva rilevare e annullare tutto il processo, io stesso ho
fatto rilevare questo, per cui si tratta di una vera riduzione in
servit&uacuto vietata dalla legge.
Uno dei magistrati che da anni continua ad archiviare le mie denunce ha
affermato che "la negazione del diritto di difesa non è reato", e questo
incredibilmente è vero, ma quando la negazione del diritto di difesa à
fatta per proteggere un colpo di Stato ed il sovvertimento delle istituzioni
che è fatto da Scalfaro, Prodi, D'Alema ecc. questa negazione del diritto di
difesa assume la forma del reato di "attentato alla Costituzione" previsto
dal Codice Penale all'art.283 del Codice Penale
Questi documenti sono pubblici
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Nel verbale sotto (solo la prima parte) si puo' notare il nome di
Scalfaro malamente scritto. All'udienza ho dichiarato che "Scalfaro ha
commesso un attenato alla Costituzione" e chiedevo di dimostrare la cosa,
con i documenti. Ho chiesto di legggere una memoria: non mi fu permesso;
Ho chiesto (scritto nella parte 2 assente) che venissero "messi in
connessione" vale a dire integrati, diversi altri procedimenti che
dimostravano l'attentato alla Costituzione di Scalfaro.
Verbale della "udienza" del 01/12/1998 parte 1 di 2
4 Maggio 1999
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